11 agosto 2018 – Articolo di Luca Bolognini su “Tutti i limiti emotivi (e non solo) dei robot bellici”
“Un soldato-robot può combattere senza sosta, a differenza degli esseri umani che fanno i turni per ragioni di stanchezza: si potrebbe sostenere che anche i robot esauriscono le batterie, ma certamente avranno un’autonomia ben maggiore delle misere 12 ore umane. Questo può comportare un’intensità qualitativa e quantitativa, di scala temporale e d’azione, del tutto inconcepibile fino ad oggi in una guerra non automatizzata o comunque non intelligente”.
Il seguente scenario è stato estratto da “Follia artificiale. Riflessioni per la resistenza dell’intelligenza umana” – l’ultimo libro di Luca Bolognini, avvocato, socio co-fondatore di ICT Legal Consulting e presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy. Nel suo nuovo libro, l’avvocato, ipotizza e analizza possibili scenari futuri (che ormai sono sempre più attuali) riflettendo sul fatto che le guerre del futuro saranno ancora più rovinose ma anche più imprevedibili.
A combatterle saranno infatti i robot bellici, i droni e sistemi elettronici vari, molto più veloci ed efficienti degli umani che verranno relegati ad un ruolo di secondo piano. L’imprevedibilità risiede nel fatto che contrariamente a quanto si possa pensare: “L’artificiale non è prevedibile con certezza nelle sue determinazioni esperte e avanzate. In buona sostanza, non possiamo dirci sicuri del fatto che il robot farà questo o quello, e solo questo e solo quello, perché farà anche di testa sua”.
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