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4 febbraio 2019 – intervista di luca bolognini per Key4biz sul caso della lavoratrice licenziata per “eccesso di Facebook”

Ha suscitato scalpore la sentenza della Cassazione che ha confermato il licenziamento di una donna per il troppo tempo trascorso sul social network durante l’orario di lavoro. Ma tutti possono perdere il lavoro se sono su Facebook con il Pc dell’ufficio? E perché non ha prevalso il diritto alla privacy? Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano Privacy e founding partner di ICT Legal Consulting, cerca le risposte ai due quesiti.

 

Alla domanda del perché in quel caso specifico non avesse prevalso il diritto alla privacy? – l’avvocato ha risposto così: “Questa sentenza di Cassazione è una sentenza giuslavoristica, non una sentenza privacy. L’utilizzabilità dei dati personali nel giudizio civile, come quello del lavoro, è possibile anche se i dati sono stati raccolti violando regole privacy: infatti è il giudice che valuta liberamente le prove, per il combinato disposto tra art. 160-bis del Codice Privacy e art. 116 cpc.”

 

È possibile leggere l’intervista integrale qui: http://ow.ly/VHPI30nC2FW
 

 

 

 

 

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